Etica del CicloEscursionismo

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Il ciclo-escursionismo è la frequentazione dell’ambiente naturale impiegando la mountain bike con finalità escursionistiche su percorsi condivisi con altri fruitori.

Questa è la definizione che ne viene data dal Club Alpino Italiano. È un’attività che è lecito praticare su tutta la rete escursionistica nazionale, salvo espliciti divieti emessi dalle autorità pubbliche oppure dai proprietari dei terreni che non gradiscono il passaggio delle mountain bike. La condivisione dei sentieri con altri fruitori, in particolare con gli escursionisti che procedono a piedi, è possibile solo se si adotta un atteggiamento di reciproco rispetto: per il ciclista questo significa procedere ad una velocità moderata onde evitare il rischio di travolgere, o semplicemente mettere in allarme, gli escursionisti che hanno tutto il diritto di camminare senza doversi preoccupare della propria incolumità. Ricordiamo inoltre che sui sentieri vige il codice della strada: i pedoni hanno sempre la precedenza su tutti gli altri mezzi, meccanici ed animali. Chi utilizza la mountain bike deve anche avere la consapevolezza che gli pneumatici potrebbero seriamente danneggiare i sentieri, soprattutto dopo abbondanti piogge quando il terreno diventa più fragile, e quindi deve adottare una tecnica di guida che abbia il minor impatto possibile sul suolo.

Il ciclo-escursionismo è un’attività escursionistica a tutti gli effetti, e si distingue da altre modalità di utilizzo della mountain bike con finalità agonistiche oppure attività di tipo gravity che privilegiano la discesa quali per esempio il freeride e il downhill che si praticano su apposite piste da discesa che non fanno parte della rete escursionistica.

Codice di autoregolamentazione CAI

Il CAI annovera la mountain bike tra gli strumenti adatti all’escursionismo. Il comportamento del ciclo-escursionista deve essere sempre improntato al fine di non nuocere a sé stessi, agli altri e all’ambiente.

Norme ambientali

  • I percorsi sono scelti in funzione di tracciati e/o condizioni ambientali che consentano il passaggio della mtb senza arrecare danno al patrimonio naturalistico. Evitare di uscire dal tracciato.
  • Le tecniche di guida devono essere compatibili con l’ambiente, evitando manovre dannose quali, ad esempio, la derapata (bloccaggio della ruota posteriore).
  • Non fa parte della filosofia del CAI servirsi d’impianti di risalita o di mezzi meccanici per poi usare la mtb solo come mezzo di discesa. Il downhill è estraneo allo spirito del CAI.

Norme tecniche

  • Il mezzo utilizzato deve essere in condizioni meccaniche efficienti.
  • L’abbigliamento, l’attrezzatura e l’equipaggiamento devono essere adeguati al percorso da affrontare.
  • Il casco deve essere sempre indossato ed allacciato correttamente.

Norme di sicurezza

  • La velocità di conduzione deve essere commisurata alle capacità personali, alla visibilità e alle condizioni del percorso, in modo da non creare pericolo per sé e per gli altri.
  • Occorre sempre dare la precedenza agli escursionisti a piedi, che devono essere garbatamente avvisati a distanza del nostro arrivo, a voce o con dispositivo acustico.
  • La scelta dei percorsi deve tenere conto delle personali capacità fisiche, tecniche e atletiche.

Codice NORBA

Gli Stati Uniti d’America, luogo d’origine del fenomeno della mountain bike, sono stati il paese che per primo si pose il problema del comportamento da tenere alla guida di una bicicletta da montagna, dell’impatto sull’ambiente e dei rapporti con le autorità e l’opinione pubblica. Di queste problematiche si fece carico la NORBA (National Off Road Bicyicle Association) che stilò un vero e proprio codice di comportamento, in seguito adottato anche in Italia.

  • Dare la precedenza agli escursionisti a piedi: la gente giudicherà la MTB dal vostro comportamento. In quanto novità essa potrebbe non essere vista positivamente dagli altri.
  • Rallentare ed usare cautela nell’avvicinare e nel sorpassare altri escursionisti, facendo in modo che si accorgano della vostra presenza in anticipo.
  • Controllare sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo che vi si possa incontrare qualcuno. L’andatura va commisurata al tipo di terreno e all’esperienza di ciascuno.
  • Restare sui percorsi già tracciati per non arrecare danni alla vegetazione e limitare l’erosione del suolo evitando di tagliare per terreni molli.
  • Non spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici. Date loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada.
  • Non lasciare rifiuti. Portare con sé i propri e, se possibile, raccogliere quelli abbandonati da altri.
  • Rispettare le proprietà pubbliche e private inclusi i cartelli segnaletici, lasciando i cancelli così come sono stati trovati. Rivolgersi possibilmente ai proprietari per chiedere il permesso di entrare nei loro terreni: “Vietato l’ingresso” spesso significa solo: “per favore chiedere il permesso”.
  • Essere sempre autosufficienti. Meta e velocità media verranno stabiliti in funzione dell’abilità personale, dell’equipaggiamento, del terreno, delle condizioni metereologiche esistenti e di quelle previste.
  • Non viaggiare da soli in zone isolate e se si devono compiere lunghe distanze comunicare la destinazione e il programma di viaggio .
  • Rispettare la filosofia del cicloescursionismo tesa al minimo impatto con la natura. Limitarsi a scattare fotografie e a lasciare impronte leggere portandosi via solamente bei ricordi.

Regole IMBA

International Mountain Bicycling Association ha sviluppato le “regole del sentiero” per promuovere l’utilizzo responsabile ed educato dei sentieri condivisi con gli altri escursionisti.

  • Percorrete solo sentieri tracciati ed accessibili.
  • Non lasciate tracce
  • Mantenete il controllo della vostra bicicletta
  • Date sempre la precedenza
  • Non disturbate la fauna locale
  • Pianificate in anticipo